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Test Invalsi: a cosa serve e come esercitarsi.

E' per l'11 Maggio la data fissata dall'INVALSI (Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema d'Istruzione) per il test di Matematica nella scuola primaria e servirà per misurare il livello d'apprendimento, in termini di conoscenze e competenze, raggiunto dagli alunni in ambito matematico. Mi piace l'immagine dei test come termometro che serve a misurare lo stato di salute della scuola italiana. Sì perchè questi test sono stati introdotti dopo che tutte le prove d'esame sono state debellate dalla scuola primaria, oltre che a seguito della riforma della legge Bassanini, che ha portato all'autonomia delle scuole e alla tomba i programmi ministeriali. Da allora, ogni anno un susseguirsi di critiche ai test, per tante ragioni, c'è ad esempio chi dice che penalizzano i creativi e premiano il nozionismo, chi sostiene che siano troppo difficili, altri "impossibili", perchè i nostri alunni non sono abituati a prove a risposta multipla, chi ved

La potenza dell'equipotenza.

Equipotenti, quantità e simbolo. Nel nostro  cervello e in quello dei bambini, la funzione matematica si attiva riconoscendo in modo equipotente la quantità numerica associata al simbolo arabo. Ciò accade in modo brillante anche per quantità molto elevate, già in bambini di 7 anni, se le loro funzioni sono state esercitate correttamente come si mostra in questo breve video . A cosa serve, avere un sistema di riconoscimento equipotente tra quantità e simbolo così potente? Giova al calcolo mentale, perchè i bambini (ma anche gli adulti) trovano più semplice organizzare il calcolo entro un sistema ordinato di quantità. Infatti operazioni con 4 cifre vengono tranquillamente affrontate dai bambini come si mostra in questo secondo video con le addizioni e in quest'ultimo con le sottrazioni .

La moltiplicazione con gli schieramenti.

Ripetere quantità in modo ordinato per righe e colonne, significa operare con gli  schieramenti , che sono un ulteriore modo per comprendere e apprendere le moltiplicazioni. Derivano dal linguaggio militare, dove per schieramento si intendeva proprio la predisposizione di uomini in un preciso modo, secondo righe e colonne. La matematica adotta questo termine, un po' difficile per i bambini, ma che rende molto bene la logica della moltiplicazione. Noi li abbiamo studiati così , semplificando ed evitando di utilizzare i termini "righe" e "colonne", che appartengono al dominio verbale, ma lavorando da subito in modo esperienziale sul quaderno e alla LIM, per cui il prodotto di due numeri corrisponde al numero degli incroci che si vengono a formare nel reticolo del quaderno a quadretti.

Imparare le tabelline!

E' necessario impegnarsi molto per imparare le tabelline! Sono la base indispensabile per effettuare calcoli più complessi, non solo a scuola, ma nella vita di tutti i giorni come ad esempio quando si va al mercato per comprare frutta e verdura. Potete continuare a scrivermi in privato oppure postare direttamente dei commenti per chiedermi suggerimenti se ne avete bisogno o semplicemente se avete domande, osservazioni e idee che vi va di condividere con me! La via del metodo analogico per imparare le tabelline prevede nella prima fase di visualizzare e leggere ad alta voce la scheda con i risultati e le immagini gancio, per prenderne dimestichezza. Nella seconda fase, quando il bambino si sentirà sicuro, si potrà girare la scheda (nella parte dove ci sono solo le immagini gancio) e utilizzarla per esercitarsi in sequenza. Nella terza fase si potrà chiedere al bambino di rispondere alle domande sulle tabelline in modo misto. Il segreto di questo metodo è la chiarezza e la semplicità

Collaboriamo per potenziare l'apprendimento!

La sinergia scuola - famiglia è fondamentale per i miei alunni, se il genitore si disinteressa di ciò che il figlio fà a scuola, se non gli chiede che cosa ha imparato di nuovo quel giorno, se non lo aiuta a migliorarsi con le buone pratiche educative e le discussioni costruttive, se interviene sul suo lavoro criticandolo negativamente, ma anche se non lo potenzia attraverso prassi educative, l'apprendimento di quel bambino sarà seriamente compromesso. Per ambiente di apprendimento non si intende solo l'ambiente fisico, ma anche quello sociale, in cui il bambino sviluppa interelazioni con l'adulto e con i suoi pari. La Professoressa Daniela Lucangeli, docente di Psicologia dello sviluppo dell'Università di Padova, spiega come esistano due modi di insegnare: c'è l'insegnante che esercita le funzioni intellettive del bambino e l'insegnante che consentire al bambino di "intelligere" cioè di modificare le sue funzioni intellettive. Tuttavia, aggiungere

Insegnare le tabelline

Insegnare le tabelline non è semplice per i genitori e neanche apprenderle per i bambini perchè ognuno, così come sostiene Gardner con la teoria delle intelligenze multiple  (secondo cui esistono altre forme di intelligenza oltre a quella logico - matematica e linguistica), apprende in modo differente dagli altri.  Per fortuna esistono molti metodi per aiutare i genitori a insegnare le tabelline ai propri figli in modo facile e divertente e sul web potete reperire canzoni animate, app e giochi. La prima regola è quella di non arrendersi alle prime, naturali difficoltà. Il mio consiglio è di guardare il video di una maestra, che con i lego, mostra ai bambini la tabellina del 4 secondo le modalità del metodo analogico induttivo. Ovviamente, è possibile fare la stessa operazione con tutte le altre tabelline. E' possibile prendere visione di questo video,  qui  e ricordate che i bambini apprendono più facilmente se tutto viene loro presentato come un gioco.  Buon divertimento !

Tecniche di calcolo mentale

Un'ulteriore tecnica di calcolo mentale, del metodo analogico intuitivo, permette di eseguire in breve tempo, addizioni e sottrazioni mediante "subitizing", cioè il riconoscimento intuitivo delle quantità nell'area del nostro cervello, detta dell'intelligenza numerica, presente in ciascuno di noi fin dalla nascita e sviluppatasi in milioni di anni di evoluzione. Infatti, le neuroscienze hanno dimostrato, da più di quarant'anni ormai, che nasciamo con l'intelligenza numerica, tanto quanto nasciamo con l'intelligenza verbale, solo che si cura molto lo sviluppo del linguaggio nel bambino, e si tende a tralasciare la costruzione di quest'altro tipo di intelligenza.