tag:blogger.com,1999:blog-58227582118877115342024-03-19T23:41:52.590+01:00Bloggare matematica"Se non cerchi di dire ciò che è indicibile, niente va perduto. Ma l'indicibile sarà contenuto, indicibilmente, in ciò che è stato detto!". WittgensteinStefania Desideriohttp://www.blogger.com/profile/07663164051752382356noreply@blogger.comBlogger27125tag:blogger.com,1999:blog-5822758211887711534.post-72634174787824415512018-01-29T18:29:00.000+01:002018-01-29T18:30:15.694+01:00Test Invalsi: a cosa serve e come esercitarsi.E' per l'11 Maggio la data fissata dall'INVALSI (Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema d'Istruzione) per il test di Matematica nella scuola primaria e servirà per misurare il livello d'apprendimento, in termini di conoscenze e competenze, raggiunto dagli alunni in ambito matematico. Mi piace l'immagine dei test come termometro che serve a misurare lo stato di salute della scuola italiana. Sì perchè questi test sono stati introdotti dopo che tutte le prove d'esame sono state debellate dalla scuola primaria, oltre che a seguito della riforma della legge Bassanini, che ha portato all'autonomia delle scuole e alla tomba i programmi ministeriali. Da allora, ogni anno un susseguirsi di critiche ai test, per tante ragioni, c'è ad esempio chi dice che penalizzano i creativi e premiano il nozionismo, chi sostiene che siano troppo difficili, altri "impossibili", perchè i nostri alunni non sono abituati a prove a risposta multipla, chi vede in loro una specie di thriller sulla tracciabilità del codice abbinato al test che costituirebbe un dato per tracciare la prova negli anni e quindi costruire in gran segreto un portfolio delle competenze... "In medio stat virtus" dicevano i latini: alla scuola italiana servono dei dati che possano misurare gli apprendimenti da Nord a Sud e isole, e l'unica scelta possibile è utilizzare prove standardizzate, il più possibile oggettive, pertanto ci piaccia o meno, questa prova resta l'unica possibilità per valutare i punti di forza e di debolezza del nostro sistema scolastico. E' vero che i docenti si sentono un pò sottoesame anche loro e che la didattica diventa retroattiva, ma se le prove sono molto differenti dalla nostra abituale didattica di classe e se i bambini devono sostenerla, va da sè che bisogna arrivare all'11 Maggio preparati. Per evitare di arenarsi sulla preparazione a questo test, penso sia molto utile per tutti, che i bambini si esercitino anche a casa, davanti al computer. Per questo motivo invito, i genitori ad aiutare bambini ad accedere <a href="https://www.engheben.it/prof/materiali/invalsi/seconda_elementare_matematica.htm">alla piattaforma </a>che contiene tutte le prove INVALSI sostenute nei precedenti anni scolastici per farli esercitare, anche online. La prova consiste in 25 domande per 45 minuti di tempo. Nella piattaforma sono presenti anche le griglie di correzione, che sono utili in un secondo momento, per riflettere sugli errori commessi.Stefania Desideriohttp://www.blogger.com/profile/07663164051752382356noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5822758211887711534.post-23546163585469978872018-01-25T08:02:00.000+01:002018-01-25T09:59:27.625+01:00La potenza dell'equipotenza.Equipotenti, quantità e simbolo. Nel nostro cervello e in quello dei bambini, la funzione matematica si attiva riconoscendo in modo equipotente la quantità numerica associata al simbolo arabo. Ciò accade in modo brillante anche per quantità molto elevate, già in bambini di 7 anni, se le loro funzioni sono state esercitate correttamente come si mostra in questo <a href="https://vimeo.com/252651477" target="_blank">breve video</a>. A cosa serve, avere un sistema di riconoscimento equipotente tra quantità e simbolo così potente? Giova al calcolo mentale, perchè i bambini (ma anche gli adulti) trovano più semplice organizzare il calcolo entro un sistema ordinato di quantità. Infatti operazioni con 4 cifre vengono tranquillamente affrontate dai bambini come si mostra in questo secondo video con <a href="https://vimeo.com/252648247" target="_blank">le addizioni</a> e in quest'ultimo con <a href="https://vimeo.com/252646699" target="_blank">le sottrazioni</a>.Stefania Desideriohttp://www.blogger.com/profile/07663164051752382356noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5822758211887711534.post-71673406243401366902018-01-17T08:08:00.003+01:002018-01-17T16:56:07.335+01:00La moltiplicazione con gli schieramenti.<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Ripetere quantità in modo ordinato per righe e colonne, significa operare con gli <a href="https://vimeo.com/251434574" target="_blank">schieramenti</a>, che sono un ulteriore modo per comprendere e apprendere le moltiplicazioni. Derivano dal linguaggio militare, dove per schieramento si intendeva proprio la predisposizione di uomini in un preciso modo, secondo righe e colonne. La matematica adotta questo termine, un po' difficile per i bambini, ma che rende molto bene la logica della moltiplicazione. <a href="https://vimeo.com/251430288" target="_blank">Noi li abbiamo studiati così</a>, semplificando ed evitando di utilizzare i termini "righe" e "colonne", che appartengono al dominio verbale, ma lavorando da subito in modo esperienziale sul quaderno e alla LIM, per cui il prodotto di due numeri corrisponde al numero degli incroci che si vengono a formare nel reticolo del quaderno a quadretti.</div>
Stefania Desideriohttp://www.blogger.com/profile/07663164051752382356noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5822758211887711534.post-30365414693674186682018-01-12T14:15:00.005+01:002018-01-12T14:20:44.745+01:00Imparare le tabelline!E' necessario impegnarsi molto per imparare le tabelline! Sono la base indispensabile per effettuare calcoli più complessi, non solo a scuola, ma nella vita di tutti i giorni come ad esempio quando si va al mercato per comprare frutta e verdura. Potete continuare a scrivermi in privato oppure postare direttamente dei commenti per chiedermi suggerimenti se ne avete bisogno o semplicemente se avete domande, osservazioni e idee che vi va di condividere con me! La via del metodo analogico per imparare le tabelline prevede nella prima fase di visualizzare e leggere ad alta voce la scheda con i risultati e le immagini gancio, per prenderne dimestichezza. Nella seconda fase, quando il bambino si sentirà sicuro, si potrà girare la scheda (nella parte dove ci sono solo le immagini gancio) e utilizzarla per esercitarsi in sequenza. Nella terza fase si potrà chiedere al bambino di rispondere alle domande sulle tabelline in modo misto. Il segreto di questo metodo è la chiarezza e la semplicità. Siccome i bambini hanno un enorme potenziale e una gran voglia di mettersi in gioco e giocare, consiglio un allenamento di 15 minuti ogni giorno per ottenere il massimo risultato. Inoltre segnalo (cliccando nel seguente link) <a href="https://www.tabelline.it/" target="_blank">un nuovissimo sito</a> strutturato con dei giochi a tempo e non, in cui è possibile esercitarsi... con molto divertimento!Stefania Desideriohttp://www.blogger.com/profile/07663164051752382356noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5822758211887711534.post-65819763604442257702017-12-06T06:51:00.003+01:002017-12-06T07:12:20.303+01:00Collaboriamo per potenziare l'apprendimento!La sinergia scuola - famiglia è fondamentale per i miei alunni, se il genitore si disinteressa di ciò che il figlio fà a scuola, se non gli chiede che cosa ha imparato di nuovo quel giorno, se non lo aiuta a migliorarsi con le buone pratiche educative e le discussioni costruttive, se interviene sul suo lavoro criticandolo negativamente, ma anche se non lo potenzia attraverso prassi educative, l'apprendimento di quel bambino sarà seriamente compromesso. Per ambiente di apprendimento non si intende solo l'ambiente fisico, ma anche quello sociale, in cui il bambino sviluppa interelazioni con l'adulto e con i suoi pari. La Professoressa Daniela Lucangeli, docente di Psicologia dello sviluppo dell'Università di Padova, spiega come esistano due modi di insegnare: c'è l'insegnante che esercita le funzioni intellettive del bambino e l'insegnante che consentire al bambino di "intelligere" cioè di modificare le sue funzioni intellettive. Tuttavia, aggiungerei che il suo lavoro non può finire con il suono della campanella, ma dovrebbe continuare a casa con i genitori che partendo dalle esperienze realizzate a scuola, potenziano i vissuti dei loro bambini. Molte ricerche mostrano che circa la metà dei bambini non viene potenziata nel suo ambiente domestico, forse ognuno di noi leggendo può trovare giustificazioni a riguardo, ma il punto su cui vorrei far riflettere è che, se certe funzioni non vengono stimolate adeguatamente in un'età cruciale della crescita, quelle stesse verranno perse per sempre. Invito i genitori a non esporre solamente alla matematica, ai numeri, alla geometria, ma a potenziarla. Può essere utile guardare il video su Youtube dal titolo "L<a href="https://m.youtube.com/watch?t=425s&v=S_UxtUfCZbQ" target="_blank">'intelligenza numerica, Videolezione di Daniela Luca</a>ngeli".Stefania Desideriohttp://www.blogger.com/profile/07663164051752382356noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5822758211887711534.post-31897981307410233992017-12-01T06:39:00.001+01:002017-12-01T06:44:32.421+01:00Insegnare le tabelline<div style="text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="background-color: #faf7f3; font-size: 16px;">Insegnare le tabelline non è semplice per i genitori e neanche apprenderle per i bambini perchè ognuno, così come sostiene Gardner con la teoria delle<a href="http://www.psicolab.net/2011/intelligenze-multiple-gardner/" target="_blank"> intelligenze multiple</a> (secondo cui esistono altre forme di intelligenza oltre a quella logico - matematica e linguistica), apprende in modo differente dagli altri. </span><span style="background-color: #faf7f3; font-size: 16px;">Per fortuna esistono molti metodi per aiutare i genitori a insegnare le tabelline ai propri figli in modo facile e divertente e sul web potete reperire canzoni animate, app e giochi. La prima regola è quella di non arrendersi alle prime, naturali difficoltà. Il mio consiglio è di guardare il video di una maestra, che con i lego, mostra ai bambini la tabellina del 4 secondo le modalità del metodo analogico induttivo. Ovviamente, è possibile fare la stessa operazione con tutte le altre tabelline. E' possibile prendere visione di questo video, </span><a href="https://www.youtube.com/watch?v=V7yHlqffAm4" style="font-size: 16px;" target="_blank">qui</a> e ricordate che i bambini apprendono più facilmente se tutto viene loro presentato come un gioco. Buon divertimento<span style="background-color: #faf7f3; font-size: 16px;">!</span></span></i></div>
Stefania Desideriohttp://www.blogger.com/profile/07663164051752382356noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5822758211887711534.post-59296080812615957342017-10-23T20:56:00.003+02:002017-11-08T18:33:27.797+01:00Tecniche di calcolo mentaleUn'ulteriore tecnica di calcolo mentale, del metodo analogico intuitivo, permette di eseguire in breve tempo, <a href="https://vimeo.com/239469378" target="_blank">addizioni</a> e<a href="https://vimeo.com/239576089" target="_blank"> sottrazioni</a> mediante "subitizing", cioè il riconoscimento intuitivo delle quantità nell'area del nostro cervello, detta dell'intelligenza numerica, presente in ciascuno di noi fin dalla nascita e sviluppatasi in milioni di anni di evoluzione. Infatti, le neuroscienze hanno dimostrato, da più di quarant'anni ormai, che nasciamo con l'intelligenza numerica, tanto quanto nasciamo con l'intelligenza verbale, solo che si cura molto lo sviluppo del linguaggio nel bambino, e si tende a tralasciare la costruzione di quest'altro tipo di intelligenza.Stefania Desideriohttp://www.blogger.com/profile/07663164051752382356noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5822758211887711534.post-31188320656709737202017-10-21T16:13:00.000+02:002017-10-21T16:13:59.352+02:00Matelogica<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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Una domanda a cui mi capita frequentemente di rispondere è questa: "Come posso aiutare mio figlio a restare concentrato durante i compiti?" Posto che, anch'io riscontro che l'attenzione dei bambini è fortemente compromessa e/o molto limitata, perchè nel momento stesso in cui ho terminato di parlare mi viene chiesto quello che ho appena finito di spiegare. Esplicito meglio, io dico:"Bambini oggi disegniamo l'armadio del 100 sul quaderno e lo facciamo usando i quadretti al posto delle palline, rispettando gli spazi come sempre. Quando avete finito di disegnarlo, cominciamo l'attività vera e propria con le addizioni." Bambino: "Scusa maestra, lo dobbiamo disegnare sul quaderno?"oppure "Dobbiamo fare le palline o i quadretti?" oppure "Che dobbiamo fare?". Secondo me, il caso è preoccupante, perchè si sta andando nella direzione della patologia, nel senso che bambini che non hanno disturbi dell'attenzione, si comportano e hanno risultati uguali o molto vicini a bambini che soffrono invece di disturbi dell'attenzione. Bisogna intervenire seriamente sulla diffusa incapacità di ascoltare e comprendere dei bambini, dovuta non ad un disturbo genetico innato, ma all'assenza di attenzione e concentrazione, e di certo insegnanti e genitori devono lavorare in sinergia per ottenere dei buoni risultati. Il mio consiglio è, innanzitutto, quello di spegnere la televisione durante lo svolgimento dei compiti, tenere ordinato lo spazio fisico in cui "lavorano", ovvero dove studiano e giocano e limitare i giochi elettronici, tarati su tempi velocissimi e scenari in evoluzione.<br />
Sono certa che come me, ricordate che da piccoli, per tenerci occupati, la mamma ci dava dei giochi da fare, del tipo "indovina l'ombra", i puzzle, i labirinti, i "trova le differenze", colora le forme, colora le figure, ritaglia, unisci, e insomma passavamo molto tempo ad indaffararci in queste attività. Oggi, i bambini hanno passatempi diversi, perchè la tecnologia e il benessere sociale hanno diffuso altri modelli di gioco, ma penso che recuperare questo tipo di attività, possa essere di grande fascino per le nuove generazioni. Ecco alcune selezioni di giochi da stampare dal web, per migliorare l'attenzione e la concentrazione divertendosi: <a href="http://www.cosepercrescere.it/category/bambino/giochi-per-bambini-bricolage/giochi-di-logica/">giochi di logica</a> per bambini, <a href="http://www.cosepercrescere.it/category/bambino/giochi-per-bambini-bricolage/giochi-di-labirinti/">labirinti </a>simpatici, griglie di <a href="http://www.cosepercrescere.it/category/bambino/giochi-per-bambini-bricolage/sudoku-per-bambini/">sudoku</a>, <a href="http://www.cosepercrescere.it/category/bambino/giochi-per-bambini-bricolage/cruciverba-per-bambini-giochi-per-bambini-bricolage/">cruciverb</a>a, trova le<a href="http://www.cosepercrescere.it/category/bambino/giochi-per-bambini-bricolage/giochi-di-parole-nascoste/"> parole nascoste</a>, <a href="http://www.cosepercrescere.it/category/bambino/giochi-per-bambini-bricolage/disegni-numerati-da-colorare/">disegni numerati</a> da colorare, indovina <a href="http://www.cosepercrescere.it/category/bambino/giochi-per-bambini-bricolage/indovina-lombra/">l'ombra</a>, trova le <a href="http://www.cosepercrescere.it/category/bambino/giochi-per-bambini-bricolage/trova-le-differenze/">differenze</a>, unisci i <a href="http://www.cosepercrescere.it/category/bambino/giochi-per-bambini-bricolage/unisci-i-puntini/">puntini</a>, colora le <a href="http://www.cosepercrescere.it/category/bambino/giochi-per-bambini-bricolage/colora-le-forme/">forme</a>. Tuttavia, sarebbe interessante anche recarsi in edicola per riscoprire il gusto della rivista "rompicapo"da acquistare come premio e gratificazione per l'impegno e la concentrazione dimostrati!Stefania Desideriohttp://www.blogger.com/profile/07663164051752382356noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5822758211887711534.post-35320113534231269602017-10-04T13:26:00.000+02:002017-10-21T16:19:30.558+02:00Metodo analogico - intuitivo: storia di una scelta.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj10CY6l63yC-VHLwr5__E-R_TLN4RGsG8MFTyO5NeVQY0T2ZGyXp7QH3aXRVWEKKZJuci8tQIYuxIGTriXrojKlREBfMixisfu6TmNthsYc4izix6YBqwma165yN1BdzLeMaTxm6OqSTZC/s1600/libri-matematica-bortolato.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj10CY6l63yC-VHLwr5__E-R_TLN4RGsG8MFTyO5NeVQY0T2ZGyXp7QH3aXRVWEKKZJuci8tQIYuxIGTriXrojKlREBfMixisfu6TmNthsYc4izix6YBqwma165yN1BdzLeMaTxm6OqSTZC/s1600/libri-matematica-bortolato.jpg" data-original-height="382" data-original-width="777" height="157" width="320" /></a></div>
Il metodo analogico - intuitivo per insegnare la matematica? E' stata una scelta personale e professionale che parte da una riflessione sulle indagini OCSE-PISA in cui emerge che gli studenti italiani considerano la matematica come una materia astratta e inutile per l'attività lavorativa, e andando a scavare alle radici di questa convinzione si trovano anche le "colpe degli insegnanti", ai quali si chiede di far appassionare, e non allontanare, gli studenti alla matematica....sì, ma come?! Attraverso il metodo più efficace, ovvio!!! La critica più sensata che si rivolge spesso alla scuola è quella di essere anacronistica, in quanto insegna come si insegnava tanti anni fa, allo stesso modo. Infatti, quando frequentavo io stessa l'allora "scuola elementare" bisognava acquistare uno strumento didattico rappresentato da una scatola con dei regoli colorati, i quali rappresentavano i numeri da 1 a 10. I testi di allora cominciavano con della logica e l'insiemistica, poi si passava ai primi nove numeri, poi alle loro relazioni ( >,<,=, precedente, successivo, ...), poi addizioni e sottrazioni sempre con i nove numeri ed infine al valore posizionale delle cifre con l'abaco. Ho fatto una ricerca e ho scoperto che i libri di testo, sono praticamente uguali a 30 anni fa e gli strumenti didattici (regoli, abaco) esistevano nella scuola già dagli anni '60! Questo ovviamente non significa che il metodo tradizionale sia inadeguato o inefficace, ma è naturale chiedersi come mai in tutti questi anni di progressi scientifici, la didattica della matematica sia rimasta la stessa! Nel 1941 Jean Piaget, (psicologo che non ha bisogno di presentazioni) formulava le prime fondamentali teorie cognitive riguardo l'elaborazione del concetto di numero, secondo cui la sua costruzione andava di pari passo con lo sviluppo della logica, onde per cui, senza logica non è possibile avere il concetto di numero. Inoltre, secondo le sue ricerche era necessario che il bambino passasse dallo stadio pre-operatorio (4-5 anni) all'operatorio concreto (6-7 anni) per avere chiari i concetti di seriazione e classificazione. Piaget faceva notare che seppur i bambini sapevano produrre verbalmente una sequenza numerica, non sapevano contare, perciò non potevano apprendere la matematica prima dei 6 anni, anzi era addirittura dannoso, perchè avrebbe provocato ansie e paure. Invece di insegnare precocemente i numeri, meglio insegnare la logica e i rudimenti della teoria degli insiemi, la cui padronanza è necessaria per capire il concetto di numero, Tutta la scuola italiana si basa sulle ricerche di questo importante e fondamentale psicologo, ma...a partire dagli anni '80 numerosi ricercatori hanno dimostrato che bambini piccoli (anche in fase neonatale) reagivano alle proprietà numeriche senza avvalersi del linguaggio, del ragionamento astratto o di manipolazioni particolari della realtà. Ad oggi, sappiamo che l'intelligenza numerica è un'abilità presente nell'essere umano fin dalla nascita e che la capacità di discriminare le quantità senza bisogno di contare si chiama "subtizing". Il subtizing è alla base degli strumenti analogici, usati in tutto il mondo, come ad esempio il rekenrek, ideato da Adrian Treffors. Ed è anche per questo che ho scelto di non usare il metodo tradizionale, e di adottare il metodo analogico - intuitivo. Per approfondire consiglio questo <a href="https://www.youtube.com/watch?v=f_sHePj3mEU">video</a>.Stefania Desideriohttp://www.blogger.com/profile/07663164051752382356noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5822758211887711534.post-58969687019669724002017-10-02T20:36:00.000+02:002017-10-03T06:11:38.658+02:00Strategie di calcoloLa tecnologia ci aiuta con la matematica, ma occorre mantenere la mente allenata al calcolo: la reattività è fondamentale ogni giorno! Le strategie di calcolo mentale sono varie, ma l'obiettivo è lo stesso: semplificare la procedura per rendere il calcolo più veloce possibile. Gli studenti lo sanno perchè tutti i test con cui devono misurarsi sono "a tempo". Nel seguente <a href="https://vimeo.com/236419914">video</a> si mostra una strategia di calcolo mentale adottata in una classe seconda della scuola primaria, in cui si anticipa il calcolo scritto attraverso la focalizzazione della notazione posizionale. Qualche errore di calcolo è concesso, data la giovane età degli alunni.<br />
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<br />Stefania Desideriohttp://www.blogger.com/profile/07663164051752382356noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5822758211887711534.post-56736722694095119542008-09-19T19:09:00.007+02:002017-10-03T05:50:11.474+02:00Pensieri periodici<div align="justify">
<span style="color: red;">1:3= 0,3333333333333333333333333333333333...</span> è un numero periodico, e wikipedia insegna che è "un numero in cui una parte della sua parte decimale si ripete indefinitamente. Ogni numero di questo tipo è razionale e può essere rappresentato mediante una frazione".</div>
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Oh, meno male, <span style="color: red;">1/3</span>, risparmiati tempo e fatica!</div>
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Ma da dove vengono tutti quei tre dopo la virgola? Allora, cerco di capirci qualcosa: il primo tre dopo la virgola sono tre decimi, il secondo tre è tre centesimi, il terzo tre millesimi e così via.</div>
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Se ora moltiplico tutto per tre verrebbe così:</div>
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<span style="color: red;">3x0,3= 0,9</span></div>
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<span style="color: red;">3x0,03= 0,09</span></div>
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<span style="color: red;">3x0,003= 0,009</span></div>
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</div>
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e se continuo e li sommo tra loro viene fuori <span style="color: red;">0,999</span>, ma potreri continuare a moltiplicare e poi a sommare... verrebbe fuori un'altra catena infinita. Ma qui c'è un'altra cosa che non torna, perchè tre volte un terzo dà un intero cascasse il mondo!!! E' come se mancasse qualcosa. <span style="color: red;">0,9999999999999999</span> è rappresentabile con <span style="color: red;">0,(9)</span>. E' quasi <span style="color: red;">1</span>, ma non completamente! Per scoprire che razza di numero è, potrei ricorrere alle frazioni, ma dato che stavolta <span style="color: red;">1/9</span> non funziona, perchè <span style="color: red;">1:9=0,1111111111111111111111111111</span>... oppure <span style="color: red;">0,(1).</span></div>
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allora dovrò usare la regola per tornare alla frazione generatrice di un numero decimale periodico, che recita così:</div>
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1. scrivere il numero senza virgola: <span style="color: red;">0,(9) = 09 </span><br />
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2. sottrarre dal numero tutto ciò che precede il periodo: <span style="color: red;">9-0=9</span><br />
3. scrivere, sotto la barra della divisione, un 9 per ogni cifra del periodo ed uno 0 per ogni eventuale cifra dell'antiperiodo: <span style="color: red;">9/9 </span></div>
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Ecco la frazione generatrice di quel numeraccio, ma attenzione <span style="color: red;">9/9= 1</span> quindi quel numeraccio, cioè <span style="color: red;">0,(9)</span> equivale a <span style="color: red;">1</span>? La risposta è si, ok mi riesce difficile crederci, ma devo ammetterlo, non posso negare l'evidenza. Avevo un'idea sbagliata! Ma allora dove va a finire la corrispondenza biunivoca tra i numeri e le rappresentazioni di essi?</div>
Stefania Desideriohttp://www.blogger.com/profile/07663164051752382356noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-5822758211887711534.post-10849903133100199592008-09-04T17:53:00.007+02:002017-10-03T06:19:02.289+02:00I numeri primi<div align="justify">
Esistono numeri che si possono dividere e altri no, e questi ultimi sono molto più affascinanti! Già perché rappresentano dei principi, delle vere autorità con cui si sono scontrati tanti matematici per anni. Certo per conoscerli si può visitare <a href="http://www.math.it/formulario/primi.htm">questa lunga lista</a>, sì ma tradizione vuole che li si trovi da soli magari utilizzando questa simpatica formula di Euclide:</div>
<em></em><em>Esistono infiniti numeri primi p tale che anche p + 2 sia un numero primo.</em><br />
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Beh, per un pò la regola vale, ma già dal num.7 mi sembra che le cose non stiano proprio così...cominciano a vacillare per poi riprendere e vacillare di nuovo! Certo è, che la riflessione su questa formula ha fatto sì che nascessero i numeri gemelli,</div>
Sono gemelli ad esempio 5 e 7, 11 e 13, 41 e 43, 821 e 823.<br />
<br />
<div align="justify">
Un altro modo per scoprirli (se proprio non vogliamo usare la lista) sarebbe quello di e<a href="http://www.matematicamente.it/staticimages/libri/matematici/crivello06.gif"></a>liminare mentalmente tutti i numeri pari (il 2 no) e tutti i numeri che seguono dalle tabelline. Con questo giochino si riescono a scoprire un bel pò di numeri primi, almeno fino a 100, poi possiamo aiutarci con la buona calcolatrice. </div>
<div align="justify">
Certo abbiamo dei trucchetti che possono sempre dare una mano con i numeri grandi: se prendi un numero pari (superiore a 2) a caso è sempre la somma di due numeri primi. </div>
<br />
ES. 56= 5+51<br />
e pare funzioni sempre perchè... non si sa! ma il trucco funziona anche con i numeri dispari, basta siano superiori a 5 però ne servono 3.<br />
<br />
ES. 55= 5+19+31<br />
<br />
<div align="justify">
Ma davanti a 949874325136206? Come la mettiamo? é numero primo o no? C'è da rompersi la testa? C'è mica un programmino in grado di calcolarlo? No! Quello che posso dire qui è che i più grandi matematici hanno provato e riprovato con tentativi e congetture e che la più grande coppia di primi gemelli nota è 2003663613 · 2^195000 ± 1, un record raggiunto unendo le forze tra Francia, Italia, Ucraina, USA e Lituania. Ma è proprio il loro mistero a renderli così affascinanti e a spingerci a trovare dei trucchetti per scovarli...altrimenti che gusto ci sarebbe???</div>
Stefania Desideriohttp://www.blogger.com/profile/07663164051752382356noreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-5822758211887711534.post-55674607447322637702008-08-24T13:43:00.003+02:002008-08-24T14:01:44.990+02:00Il messaggio di Gandhi<div align="justify"><a href="http://www.authorstream.com/Content/rupi-15662-Gandhi-Mahatma-jayanti-mohandas-karam-chand-india-indian-freedom-Spiritual-Inspirational-ppt-powerpoint-118_88.jpg"><img style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 200px; CURSOR: hand" alt="" src="http://www.authorstream.com/Content/rupi-15662-Gandhi-Mahatma-jayanti-mohandas-karam-chand-india-indian-freedom-Spiritual-Inspirational-ppt-powerpoint-118_88.jpg" border="0" /></a> In questi giorni è stato ritrovato l'audio completo, del discorso che Gandhi ha tenuto alla Conferenza delle relazioni interasiatiche a New Delhi, il 2 aprile 1947. Sono felice e impressionata che la cosa riscuota tanto clamore e che ancora oggi il suo messaggio non smetta di essere attuale. Dopo aver letto e conosciuto il suo pensiero e le sue azioni<em>,</em> è impossibile che la dottrina della nonviolenza non rimanga impressa nella mente e nel cuore, per questo ne riporto i passi per me più significativi:<br /></div><div align="justify"></div><div align="justify"><strong>“La nonviolenza è il primo articolo della mia fede e l’ultimo del mio credo”. </strong></div><div align="justify">(M.K.Gandhi, Gandhi parla di se stesso, EMI, Bologna, 1998, p.63).<br /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"></div><div align="justify"><strong>“Sono un incorreggibile ottimista. Il mio ottimismo si fonda sulla mia convinzione che ogni individuo ha infinite possibilità di sviluppare la nonviolenza. Più l’individuo la sviluppa, più essa si diffonderà come un contagio che a poco a poco contaminerà tutto il mondo”.</strong> (Id., p.142)<br /><br /><strong>“…non c’è liberazione per alcuno su questa terra, né per tutta la gente di questa terra, se non attraverso la verità e la nonviolenza, in ogni cammino della vita, senza eccezione”. </strong></div><div align="justify">(M.K.Gandhi, La forza della Verità, vol.1, Sonda, Torino, 1991, p.78)<br /><br /><strong>“La mia vita è il mio messaggio”.</strong> (Id., p.248)<br /><br /><strong>“La vera moralità non consiste nel seguire il sentiero battuto, ma nel cercare ciascuno la propria strada e nel seguirla senza esitazioni”. </strong></div><div align="justify">(M.K.Gandhi, L’Arte di Vivere, EMI, Bologna, 1992, p.190)<br /><br /><strong>“…l’amore non conosce mai la paura”.</strong> (Id., p.184) </div>Stefania Desideriohttp://www.blogger.com/profile/07663164051752382356noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-5822758211887711534.post-74272615637392359202008-08-24T12:05:00.009+02:002017-10-03T05:51:43.660+02:00Uno strano personaggio...Ho trovato uno stravagante personaggio, si chiama <a href="http://www.tomlehrer.org/tl.html">Tom Lehrer</a> che ha studiato matematica nella prestigiosa Harvard (ma non si è mai laureato) e mi sono divertita a tradurre la sua canzone "<a href="https://www.youtube.com/watch?v=2VZbWJIndlQ">That's Mathematics!":</a><br />
<br />
"Quando conti le pecore per provare a dormire, è bella<br />
Quando c'è qualcosa da spartire, è chiara<br />
Quando stai piegando un foglietto<br />
Questa è la matematica!<br />
<br />
Quando una palla rimbalza fuori da un muro<br />
Quando cucini da una ricetta<br />
Quando sai di quanto denaro sei debitore<br />
Questa è matematica!<br />
<br />
Quanto oro puoi contenere in un orecchio di elefante?<br />
Quando è mezzogiorno nel cielo, e poi che tempo è qui?<br />
Se potessi contare per un anno, potresti raggiungere l'infinito<br />
O qualche posto nelle vicinanze?<br />
<br />
Quandi scegli quale tariffa postale usare<br />
Quando conosci la probabilità che nevicherà<br />
Quando scommeti e finisci in debito<br />
O provi come puoi,<br />
Non puoi scappare dalla matematica!<br />
<br />
<a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Andrew_Wiles">Andrew Wiles</a> gentilemente sorride<br />
Fa le sue cose ed ecco!<br />
C.V.D. conveniamo e tutti gridiamo URRA'!<br />
Conferma cosa Fermat scarabocchiava al margine<br />
Come se avesse usato una qualche lente d'ingrandimento<br />
<br />
Batti i tuoi piedi tenendo il tempo a ritmo di una canzone<br />
Mentre state cantando insieme<br />
Accordati con il resto degli uomini<br />
Si, prova come puoi,<br />
Non puoi scappare dalla matematica! "<br />
<br />
Molto carina anche la sua <a href="http://it.youtube.com/watch?v=SXx2VVSWDMo">New Math</a>!Stefania Desideriohttp://www.blogger.com/profile/07663164051752382356noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-5822758211887711534.post-45096470342585859262008-08-09T11:24:00.002+02:002008-08-09T12:08:42.018+02:00L'impegno della Castelnuovo<div align="justify"><a href="http://www.gioiamathesis.it/index_file/giornale_file/rubricacristina_file/emmacastelnuovofot_file/fotoemma.jpg"><img style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 200px; CURSOR: hand" alt="" src="http://www.gioiamathesis.it/index_file/giornale_file/rubricacristina_file/emmacastelnuovofot_file/fotoemma.jpg" border="0" /></a>Chissà come sarebbe stato avere alle elementari come maestra <a href="http://matematica.unibocconi.it/losapevateche/losapevatecastelnuovo.htm">Emma Castelnuovo</a>, una vita al servizio della passione per la matematica. Beh, non se la prenda la mia cara maestra Adele, che è nel mio cuore oltre che per la bravura, anche per la sua dedizione al lavoro di insegnante. Tuttavia ritengo che chiunque voglia insegnare la matematica con brio e creatività non possa prescindere dal conoscere l'opera della Castelnuovo. Riporto alcune sue parole in cui traspare entusiasmo e dedizione verso la didattica della matematuca: "<em>Questo gusto non può nascere, credo, se non facendo partecipare l'alunno nel lavoro creativo. È necessario animare la naturale e istintiva curiosità che hanno i ragazzi dagli 11 ai 14 anni accompagnandoli nella scoperta delle verità matematiche, trasmettendo l'idea di averlo fatto per se stessi e, dall'altra parte, far sentire progressivamente la necessità di un ragionamento logico</em>". Nonostante non sia più giovane e sia in pensione da tempo, non posso non esprimere tutta la mia ammirazione per questa donna che non si stanca di promuoverela bellezza dell'arte matematica: "<em>Ho davanti </em>a<em>gli occhi l’immagine che della matematica si soleva dare nell’800: la matematica veniva rappresentata come un’immensa costruzione racchiusa entro mura, una costruzione formata da tanti palazzi, più o meno alti, alcuni terminati, alcuni, la maggior parte, ancora in lavorazione, snelli ed armonici gli uni, pesanti gli altri. Questi palazzi non erano isolati: si poteva entrare in ogni casa dal portone di ingresso, ma il più interessante era un sistema di ponti, di passerelle, ballatoi che congiungevano i piani alti con piani bassi di case diverse, intersecandosi, sovrapponendosi. I palazzi rappresentavano i diversi capitoli della matematica: l’algebra, l’analisi, le geometrie… e i ponti indicavano che i vari capitoli non erano isolati</em>."(E. Castelnuovo, Didattica della matematica).</div><div align="justify">Il <strong>pro</strong><a href="http://mondoailati.unical.it/ico/spago.gif"><strong><img style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 200px; CURSOR: hand" alt="" src="http://mondoailati.unical.it/ico/spago.gif" border="0" /></strong></a><strong>blema dello spago</strong> ormai è un classico!! Se io tengo uno spago con quattro dita a formare un rettangolo e poi cambio la forma del rettangolo, il perimetro ovviamente è lo stesso, ma l'area? Il 90% delle persone affermano con certezza che anche l'area rimane uguale.. del resto, se l'altezza aumenta un po' la base diminuisce, quindi...<br />Iinvece non è vero per niente! perché come si può facilmente vedere col caso limite posso avere un "rettangolo degenere" (in pratica quando diventa un segmento) di perimetro uguale a quello di partenza ma di area assolutamente nulla!<br /></div><div align="justify">Per la Castelnuovo l’insegnamento della Matematica è rimasto molto arretrato non solo in Italia, ma in tutti i Paesi. Raccomando il suo libro <a class="internet2" title="vai all'editore" href="http://www.libreriauniversitaria.it/officina-matematica-ragionare-materiali-castelnuovo/libro/9788861530461" target="_self">L'officina matematica</a> che raccoglie, come una sintesi ideale del suo lavoro, nove lezioni tenute nella <a class="internet2" href="http://www.cencicasalab.it/cenci/" target="_self">Casa-laboratorio di Cenci</a>.</div><div align="justify">[Nella foto: Emma Castelnuovo con una delle creazioni dei suoi "ragazzi", un iperboloide di rotazione, realizzato mediante sottili bastoncini di legno]</div>Stefania Desideriohttp://www.blogger.com/profile/07663164051752382356noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-5822758211887711534.post-87202757921570032042008-08-05T20:42:00.006+02:002017-10-03T06:19:23.026+02:00Il valore dello O<div align="justify">
Anche se usato per primo dai Babilonesi del 300 a.C., l'uso dello zero come numero in sé si deve ai matematici indiani. Gli arabi appresero dagli indiani il sistema di numerazione posizionale decimale, e lo trasmisero agli europei durante il medioevo. Si deve in particolare a <a href="http://didamat-univaq.wetpaint.com/page/T03%3D+Profilo+di+un+matematico">Leonardo Fibonacci</a> e al suo Liber Abaci del 1202 la diffusione di tale sistema di numerazione. L'importanza di questa introduzione è straordinaria: intanto si abbandona il sistema additivo che è scomodo perchè sei lì a scrivere un numero lunghissimo, mentre con il sistema decimale, che è posizionale, è tutto molto più sbrigativo e facile! Attenzione però a non scambiare lo zero con "assenza di valore". Si tratta di due concetti diversi, ad esempio: se la temperatura è zero, l'acqua ghiaccia (nel caso della gradazione Celsius della temperatura), se manca il dato della temperatura, assenza del valore, non si può dire nulla!!!<br />
Il numerale o cifra zero si usa nei sistema di numerazione posizionali, quelli cioè in cui il valore di una cifra dipende dalla sua posizione. La cifra zero è usata per saltare una posizione e dare il valore appropriato alle cifre che la precedono o la seguono. Ad esempio, per il numero "centodue", si scrivono un 2 nella posizione delle unità e un 1 nella posizione delle centinaia: la posizione delle decine rimane vuota, quindi vi si scrive uno zero, ottenendo così 102. I più piccoli si possono divertire ed esercitare con <strong>le decine e le unità</strong> usando questo semplice ed efficace <a href="http://www.ictgames.com/sharkNumbers_v2.html">programmino</a>. Buon divertimento!!!</div>
Stefania Desideriohttp://www.blogger.com/profile/07663164051752382356noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5822758211887711534.post-83941498156326692612008-08-05T10:21:00.009+02:002017-10-03T06:20:08.877+02:00Sistema di Numerazione Romano<div align="justify">
Il sistema di numerazione romano è un "sistema di numerazione additivo", vale a dire che ad ogni simbolo viene associato un valore e il numero rappresentato è dato dalla somma dei valori dei simboli. Di recente ho visitato Castel Sant'Angelo e sono rimasta colpita dal fatto che l'uscio di molte delle stanze dei piani alti, avesse inciso sull'architrave il nome di un papa: PIO IIII. La mia prima reazione è stata di scherno, ma poi ho pensato che non poteva esser possibile un errore così grossolano e infatti ho trovato che nel sistema originale nell'antica Roma, i simboli venivano sempre addizionati e mai sottratti ed era accettata la ripetizione di un simbolo anche per quattro volte. Il sistema di numerazione romano così come lo conosciamo è quindi una modifica del Medioevo, quando ci si accorse che l'originale risultava troppo lungo per descrivere alcuni numeri. I simboli sono sempre gli stessi e sono sette: </div>
<br />
<br />Per costruire un numero romano occorre osservare alcune semplici regole generali:<br /><strong>1.</strong> <strong>Il valore del numero è dato dalla la somma dei valori dei caratteri</strong>. Ad esempio 6 = V + I.<br /><strong>2. I simboli possono esere ripetuti fino a tre volte</strong>. Alla quarta, si deve sottrarre uno. <br />
Ad esempio, non si può rappresentare 4 come IIII, ma con IV ("1 - 5"), <br />
40 = XL ("10 - 50"),<br />
<div align="justify">
44 = XLIV ("10 in meno di 50, più uno in meno di 5").<br />
<strong>3. I "caratteri di quintina" non possono essere ripetuti. </strong></div>
<div align="justify">
Es.: 10 E' sempre rappresentato come X, mai come VV. 100 è sempre C, mai LL.<br />
<strong>4. Le cifre dei numeri romani sono sempre scritte dal più grande al più piccolo (ordine decrescente) e letti da sinistra a destra.</strong></div>
<div align="justify">
Ad esempio:</div>
<div align="justify">
DC = 600</div>
<div align="justify">
CD = 400 (un numero completamente diverso)</div>
<div align="justify">
CI = 101</div>
<div align="justify">
IC = non è un numero romano valido (perchè non si può sottrarre 1 direttamente da 100; 99 si deve scrivere XCIX, "10 in meno di 100 e poi 1 in meno di 10").<br />
I limiti di questo sistema sono rappresentati da vari fattori, per questo cadde in disuso e si preferì il sistema di numerazione arabo. Infatti, non c'è modo di rappresentare lo 0 in numeri romani. Gli antichi romani non avevano proprio il concetto di 0 come numero. I numeri servivano a contare quello che si aveva; come si fa a contare quello che non si ha? Inoltre, non c'era modo di rappresentare quantità negative, nè i decimali o le frazioni.</div>
<div align="justify">
Per divertirti a convertire i numeri romani in numeri arabi <a href="http://www.math.it/formulario/numeri_romani_convertitore.htm">vai qui</a></div>
Stefania Desideriohttp://www.blogger.com/profile/07663164051752382356noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-5822758211887711534.post-65575189241482833302008-05-23T12:34:00.009+02:002008-08-07T20:59:00.856+02:00La discalculia evolutiva<div align="justify">La DISCALCULIA EVOLUTIVA è un disturbo che coinvolge l’elaborazione numerica e il calcolo: le aree coinvolte riguardano quindi scrittura e la lettura dei numeri, le conoscenze procedurali e l’abilità a svolgere calcoli in automatico. La discalculia evolutiva è classificata tra i DSA, disturbi specifici d'apprendimento ed è anche l’ultimo a essere stato riconosciuto e studiato: mentre la dislessia è diagnosticata e studiata da più di 20 anni, la discalculia è ancora poco conosciuta. Probabilmente perchè la matematica è una materia ritenuta universalmente “difficile” ed è quindi quasi naturale il fatto che si incontrino difficoltà nello studio di questa materia. </div><div align="justify">È importante diagnosticare la discalculia, così come la dislessia e la disgrafia, prima possibile, in modo tale che possano essere messe in pratica adeguate strategie di insegnamento che facilitino il superamento delle difficoltà che i bambini discalculici incontrano ogni giorno.</div><div align="justify">Su questo disturbo il prof ci ha proposto di pensare a come sarebbe complicata la vita senza cognizioni matematiche, immaginando che, per via di un'invasione aliena improvvisamente tutte le conoscenze matematiche scompaiano. Per chi avesse curiosità di leggere la prova sul morbo disculculico può andare <a href="http://didamat-univaq.wetpaint.com/page/T02b%3D+Il+Morbo+discalculico">qui</a>.</div><div align="justify">Pur non essengo classificabile tra i disturbi gravi, è sicuramente un problema serio che non va sottovalutato e anzi va affrontato il prima possibile. Nel corso dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia i bambini in genere raggiungono l’enumerazione fino a dieci (enunciazione della serie verbale automatica), il conteggio fino a cinque, il principio di cardinalità e la capacità di comparazione di piccole quantità. Per i bambini che non avessero ancora raggiunto queste competenze l’obiettivo è realizzare attività didattiche-pedagogiche mirate. Alla fine della prima elementare vanno individuati i bambini che non hanno raggiunto una o più delle seguenti abilità:<br />a) il riconoscimento di piccole quantità,<br />b) la lettura e la scrittura dei numeri entro il dieci,<br />c) il calcolo orale entro la decina anche con supporto concreto.<br />L’individuazione di tali difficoltà è finalizzata alla realizzazione di attività didattiche-pedagogiche mirate durante il secondo anno della scuola primaria. In caso di persistenza di tali difficoltà è indicata la segnalazione ai genitori per il successivo invio ai servizi sanitari per l’età evolutiva sebbene:<br />a) una diagnosi “criteriologica” di discalculia non possa essere formulata prima della fine della III classe della Scuola Primaria anche a causa del rilevante peso della metodologia didattica sullo sviluppo di queste competenze;<br />b) le competenze diagnostiche e riabilitative in Italia dei servizi scolastici e sanitari per l’età evolutiva in questo ambito debbano essere implementate.</div><div align="justify">Trovo necessario, pertanto che, oltre alla ricerca di metodologie adatte si debbano fornire ai professionisti del settore gli strumenti per poter operare. Come?</div><div align="justify">Intanto vi invito a firmare <a href="http://www.petitiononline.com/amicar01/petition.html">questa petizione</a> per l'approvazione di <a href="http://www.aiditalia.org/it/una_legge_per_la_dislessia.html">questa proposta di legge</a>.</div>Stefania Desideriohttp://www.blogger.com/profile/07663164051752382356noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5822758211887711534.post-57530473726406336272008-05-18T14:40:00.009+02:002008-08-06T17:54:19.509+02:00Cosa sono i frattali?<div align="justify"><div align="justify"><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://www.windoweb.it/desktop_temi/foto_frattali/Frattali033.jpg"><img style="FLOAT: left; MARGIN: 0pt 10px 10px 0pt; WIDTH: 200px; CURSOR: pointer" alt="" src="http://www.windoweb.it/desktop_temi/foto_frattali/Frattali033.jpg" border="0" /></a>I frattali sono sotto i nostri occhi, nell'arte come in natura... ma magari non ci abbiamo mai prestato attenzione oppure ci sono soltanto sconosciuti! Ecco la definizione tratta da Wikipedia: </div><div align="justify">un <b style="COLOR: rgb(0,0,153)"><span style="color:#ff6600;">frattale</span></b> è un oggetto geometrico che si ripete nella sua struttura allo stesso modo su scale diverse, ovvero che non cambia aspetto anche se visto con una lente di ingrandimento. Questa caratteristica è spesso chiamata <i>auto-similarità</i> (<a href="http://www.ifionlus.it/images/800pxCavolfiore.jpg"><img style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 217px; CURSOR: hand; HEIGHT: 158px" height="142" alt="" src="http://www.ifionlus.it/images/800pxCavolfiore.jpg" border="0" /></a><i>self-similarity</i>).<br />La prima figura qui sopra riproduce un tipo di frattale, ma si possono creare moltissimi altri e se volete, potete visionare una mostra permanente <a href="http://www.frattali.net/"><span style="color:#ff6600;">cliccando qui!</span></a></div><div align="justify"><a href="http://www.ifionlus.it/images/800pxCavolfiore.jpg"></a></div>Inoltre, anche in natura esistono forme simili a frattali, pensate ai rami di un abete oppure alla struttura di un cavolfiore o ad una felce!<br />Parte del mio corso studia una tipologia particolare di frattale, cioè il triangolo di Sierpinski, matematco polacco, il quale studiò la ripetizione data dai triangoli equilateri: si ottengono splendidi frattali.<br />Un sito fantastico su Sierpinski e sulla sua geometria frattale lo puoi trovare <a href="http://www.mathcurve.com/fractals/sierpinski/sierpinski.shtml"><span style="color:#ff6600;">cliccando q</span></a><a href="http://www.mclink.it/personal/MC2113/frattali/felce.gif"><span style="color:#ff6600;"><img style="FLOAT: right; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 143px; CURSOR: hand" height="169" alt="" src="http://www.mclink.it/personal/MC2113/frattali/felce.gif" border="0" /></span></a><a href="http://www.mathcurve.com/fractals/sierpinski/sierpinski.shtml"><span style="color:#ff6600;">ui</span></a><span style="color:#ff6600;"><br /></span><br />Per guardare il progetto del mio gruppo (Eureka) per spiegare il triangolo di Sierpinski nella scuola primaria <a href="http://sierpinski.wetpaint.com/page/Il+nostro+triangolo"><span style="color:#ff6600;">puoi cliccare qui</span></a><span style="color:#ff6600;">,</span><br />mentre se vuoi divertirti a crearne uno <a href="http://www.cerchinelgrano.info/crea_frattali.htm"><span style="color:#ff6600;">vai qui</span></a> </div>Stefania Desideriohttp://www.blogger.com/profile/07663164051752382356noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5822758211887711534.post-57297738528804106192008-05-18T14:13:00.006+02:002017-10-03T06:21:00.458+02:00Costruirsi l'albero genealogicoSe avete voglia di ricostruire il vostro albero genealogico, sicuramente vi divertirete al sito <a class="external" href="http://www.myheritage.it/" rel="nofollow" target="_blank">http://www.myheritage.it/</a> che prevede molte interfacce veramente "sfiziose" tra cui (quella che preferisco) una che ti permette di fare statistiche sui componenti del tuo albero! Mi sono divertita all'ufficio anagrafe del mio paese ad aprire registri ormai obsoleti, ma di gran fascino, e a ritrovare molte info sui miei antenati...purtoppo però la mia ricerca si è fermata agli ultimi anni del 1800. Stefania Desideriohttp://www.blogger.com/profile/07663164051752382356noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5822758211887711534.post-9726601097678416722008-05-17T12:32:00.004+02:002008-12-09T00:49:28.502+01:00Noi e la Matematica<div style="text-align: justify;"><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://www.batsweb.org/Scienza/PagineWeb/Disegni/giornale.gif"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer; width: 141px; height: 141px;" src="http://www.batsweb.org/Scienza/PagineWeb/Disegni/giornale.gif" alt="" border="0" /></a><span style="color: rgb(0, 0, 0);" class="inizio">Q</span><span style="color: rgb(0, 0, 0);">uando apriamo le pagine di un quotidiano, i nostri occhi sanno distinguere e riconoscere al volo i titoli, gli articoli principali e quelli secondari, i brevi commenti, differenziati dal tipografo utilizzando font di dimensioni diverse, spaziature orizzontali, incolonnamenti, righe di separazione, e così via. </span></div><p style="text-align: justify;">Quello che è meno evidente è la numerosa quantità di informazioni e nozioni matematiche. Il mio scopo è trovarle, evidenziarle e tracciarne un profilo andando a curiosare nella prima pagina di questo <a href="http://www.quotidianomolise.it/pagine/pag1.pdf">giornale</a>.</p><p style="text-align: justify;"><br /></p><p><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://1.bp.blogspot.com/_huj_X95H808/SC7C6bzzcZI/AAAAAAAAAJk/GNS9viTHVfI/s1600-h/valori+quot.bmp"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer;" src="http://1.bp.blogspot.com/_huj_X95H808/SC7C6bzzcZI/AAAAAAAAAJk/GNS9viTHVfI/s400/valori+quot.bmp" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5201308928812741010" border="0" /></a></p>Stefania Desideriohttp://www.blogger.com/profile/07663164051752382356noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5822758211887711534.post-58677227852548023712008-05-17T10:59:00.003+02:002017-10-03T06:21:40.089+02:00Conversione di numeri in base diversa<div style="text-align: justify;">
Immaginiamo di dover convertire un numero da base 10 a base 3. Faremo raggruppamenti da 3 visto che stiamo lavorando con la base 3. L'operazione che ci permette di fare i raggruppamenti è la divisione. Quindi eseguiremo divisioni per 3.<br />
Es: trasformo <span style="font-weight: bold;"><span style="color: rgb(0 , 0 , 153);">il numero 24 a base 10</span> </span>nel numero scritto <span style="font-weight: bold;"><span style="color: rgb(0 , 0 , 153);">a base 3</span> </span><span style="color: rgb(204 , 0 , 0); font-weight: bold;"><span style="color: rgb(0 , 0 , 153);">(sistema ternario)</span></span><br />
<br />
<span style="color: rgb(0 , 0 , 153); font-weight: bold;">24 : 3 = 8</span> Resto <span style="font-weight: bold;"><span style="color: rgb(0 , 0 , 153);">0</span> </span>(zero)<br />
ottengo 8 raggruppamenti da 3 unità (che chiamo "terzine", come le decine del sistema decimale) e ho zero unità di resto. Con 8 terzine posso ancora fare raggruppamenti da tre.<br />
<br />
<span style="font-weight: bold;"><span style="color: rgb(0 , 0 , 153);">8 : 3 = 2</span> </span>Resto <span style="color: rgb(0 , 0 , 153); font-weight: bold;">2</span><br />
ottengo 2 " terzine" (formate da 6 unità) perché ho raggruppato a tre a tre le "terzine" e ho il resto di 2. Con il resto non posso più fare terzine, quindi mi fermo.<br />
<br />
Per scrivere il numero in base 3 ora scrivo l'ultimo quoziente e via via, dal basso verso l'alto, tutti i resti: quindi il nostro <span style="color: rgb(51 , 51 , 255); font-weight: bold;">24</span> a base 10 è il <span style="color: rgb(51 , 51 , 255); font-weight: bold;">220 </span>(si pronuncia <span style="font-style: italic; font-weight: bold;">due, due, zero a base 3</span>).<br />
<br />
</div>
Stefania Desideriohttp://www.blogger.com/profile/07663164051752382356noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5822758211887711534.post-56875514156833951192008-05-17T10:37:00.005+02:002008-05-17T10:52:32.614+02:00Giochiamo con il Tangram?<div style="text-align: justify;">Il Tangram è un vecchio gioco cinese paragonabile ai puzzle che amavo montare e smontare da bambina...e anche ora, tempo permettendo. L'obiettivo è di formare una figura particolare avendo a disposizione unicamente sette pezzi. Anche se può sembrare facile detto in questi termini, risulta essere abbastanza difficile. Nel gioco standard l'insieme delle parti consiste di 5 triangoli (di tre formati differenti), di un quadrato e di un parallelogramma. Il programma che propongo di scaricare, sfida a risolvere una collezione enorme di puzzle di Tangram. Siete presentati con una figura e dovete inserire i pezzi del tangram nella corretta posizione altrimenti la figura non si forma.<br /><br />Per scaricare il programma che ti permette di giocare <a href="http://www.paviaquarto.it/bambini/giochi/giochi.htm">clicca qui</a><br />Se vuoi vedere cosa ho inventato con il mio gruppo di lavoro <a href="http://tangram.wetpaint.com/page/EUREKA">vai qui</a><br /><a href="http://www.paviaquarto.it/bambini/giochi/giochi.htm"></a><span style="text-decoration: underline;"><br /><br /></span></div>Stefania Desideriohttp://www.blogger.com/profile/07663164051752382356noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5822758211887711534.post-43794433073295442162008-05-16T16:41:00.002+02:002017-10-03T06:28:19.386+02:00Io e la MatematicaRisalire a come mi sono avvicinata alla matematica e mi sono relazionata con essa con il passare degli anni mi ha portato a riflettere su come, nella mia esperienza, abbia influito tantissimo la mia bravissima maestra e la presenza dei miei genitori, che erano sempre pronti ad aiutarmi e magari spiegarmi, da capo, qualcosa che a scuola non avevo capito bene. "La matematica è difficile", iniziai a pensare e purtroppo, ciò mi ha portato ad avere un atteggiamento "ostile" nei suoi confronti, anzi la studiavo solo in vista di un'interrogazione o di un compito. I professori di matematica che ho avuto, non hanno contribuito a sanare il mio atteggiamento, fino a quando è arrivato un esame all'università che si chiamava "Didattica della matematica" che mi ha fatto riscoprire un gusto personale nell'accostarmi alla matematica che non avevo mai avvertito prima e che spero possa aprirmi nuovi mondi da esplorare!Stefania Desideriohttp://www.blogger.com/profile/07663164051752382356noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5822758211887711534.post-15564259615074758072008-05-16T15:36:00.004+02:002017-10-03T06:30:00.869+02:00Un punto di partenza per didamat<div style="text-align: justify;">
<div style="color: rgb(0 , 0 , 0); text-align: justify;">
<span style="color: rgb(102 , 51 , 102); font-family: "verdana"; font-size: 100%;">Mi rivolgo a te povero lettore che sei capitato su questo blog. Devi sapere che oltre ad essere il mio primo in assoluto blog, è anche il diario virtuale in cui registrare il mio accostamento alla matematica durante e dopo il corso di didattica della matematica del Prof. Antonio Lariccia (a cui va un sentito ringraziamento), all'Università dell'Aquila. Pensa che, dopo la prima lezione, ho rivoluzionato il mio orario scolastico per poter seguire il corso che mi ha subito affascinato! </span><span style="color: rgb(102 , 51 , 102); font-family: "verdana"; font-size: 100%;">Sono nate delle bellissime amicizie, con cui condivido perplessità, insicurezze, dubbi, esitazioni riguardo alle prove che il prof ci somministra legate ad un certo livello di estrosità.<br />Se ami la matematica, se la odi o se sei completamente indifferente ad essa, ma vuoi dire la tua senza rovinare il tuo blog sei invitato a scrivere tutto ciò che pensi!</span></div>
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Stefania Desideriohttp://www.blogger.com/profile/07663164051752382356noreply@blogger.com0