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Visualizzazione dei post da maggio, 2008

La discalculia evolutiva

La DISCALCULIA EVOLUTIVA è un disturbo che coinvolge l’elaborazione numerica e il calcolo: le aree coinvolte riguardano quindi scrittura e la lettura dei numeri, le conoscenze procedurali e l’abilità a svolgere calcoli in automatico. La discalculia evolutiva è classificata tra i DSA, disturbi specifici d'apprendimento ed è anche l’ultimo a essere stato riconosciuto e studiato: mentre la dislessia è diagnosticata e studiata da più di 20 anni, la discalculia è ancora poco conosciuta. Probabilmente perchè la matematica è una materia ritenuta universalmente “difficile” ed è quindi quasi naturale il fatto che si incontrino difficoltà nello studio di questa materia. È importante diagnosticare la discalculia, così come la dislessia e la disgrafia, prima possibile, in modo tale che possano essere messe in pratica adeguate strategie di insegnamento che facilitino il superamento delle difficoltà che i bambini discalculici incontrano ogni giorno. Su questo disturbo il prof ci ha proposto di p

Cosa sono i frattali?

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I frattali sono sotto i nostri occhi, nell'arte come in natura... ma magari non ci abbiamo mai prestato attenzione oppure ci sono soltanto sconosciuti! Ecco la definizione tratta da Wikipedia: un frattale è un oggetto geometrico che si ripete nella sua struttura allo stesso modo su scale diverse, ovvero che non cambia aspetto anche se visto con una lente di ingrandimento. Questa caratteristica è spesso chiamata auto-similarità ( self-similarity ). La prima figura qui sopra riproduce un tipo di frattale, ma si possono creare moltissimi altri e se volete, potete visionare una mostra permanente cliccando qui! Inoltre, anche in natura esistono forme simili a frattali, pensate ai rami di un abete oppure alla struttura di un cavolfiore o ad una felce! Parte del mio corso studia una tipologia particolare di frattale, cioè il triangolo di Sierpinski, matematco polacco, il quale studiò la ripetizione data dai triangoli equilateri: si ottengono splendidi frattali. Un sito fantastico su Sie

Costruirsi l'albero genealogico

Se avete voglia di ricostruire il vostro albero genealogico, sicuramente vi divertirete al sito http://www.myheritage.it/ che prevede molte interfacce veramente "sfiziose" tra cui (quella che preferisco) una che ti permette di fare statistiche sui componenti del tuo albero! Mi sono divertita all'ufficio anagrafe del mio paese ad aprire registri ormai obsoleti, ma di gran fascino, e a ritrovare molte info sui miei antenati...purtoppo però la mia ricerca si è fermata agli ultimi anni del 1800.

Noi e la Matematica

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Q uando apriamo le pagine di un quotidiano, i nostri occhi sanno distinguere e riconoscere al volo i titoli, gli articoli principali e quelli secondari, i brevi commenti, differenziati dal tipografo utilizzando font di dimensioni diverse, spaziature orizzontali, incolonnamenti, righe di separazione, e così via. Quello che è meno evidente è la numerosa quantità di informazioni e nozioni matematiche. Il mio scopo è trovarle, evidenziarle e tracciarne un profilo andando a curiosare nella prima pagina di questo giornale .

Conversione di numeri in base diversa

Immaginiamo di dover convertire un numero da base 10 a base 3. Faremo raggruppamenti da 3 visto che stiamo lavorando con la base 3. L'operazione che ci permette di fare i raggruppamenti è la divisione. Quindi eseguiremo divisioni per 3. Es: trasformo il numero 24 a base 10 nel numero scritto a base 3 (sistema ternario) 24 : 3 = 8 Resto 0 (zero) ottengo 8 raggruppamenti da 3 unità (che chiamo "terzine", come le decine del sistema decimale) e ho zero unità di resto. Con 8 terzine posso ancora fare raggruppamenti da tre. 8 : 3 = 2 Resto 2 ottengo 2 " terzine" (formate da 6 unità) perché ho raggruppato a tre a tre le "terzine" e ho il resto di 2. Con il resto non posso più fare terzine, quindi mi fermo. Per scrivere il numero in base 3 ora scrivo l'ultimo quoziente e via via, dal basso verso l'alto, tutti i resti: quindi il nostro 24 a base 10 è il 220 (si pronuncia due, due, zero a base 3 ).

Giochiamo con il Tangram?

Il Tangram è un vecchio gioco cinese paragonabile ai puzzle che amavo montare e smontare da bambina...e anche ora, tempo permettendo. L'obiettivo è di formare una figura particolare avendo a disposizione unicamente sette pezzi. Anche se può sembrare facile detto in questi termini, risulta essere abbastanza difficile. Nel gioco standard l'insieme delle parti consiste di 5 triangoli (di tre formati differenti), di un quadrato e di un parallelogramma. Il programma che propongo di scaricare, sfida a risolvere una collezione enorme di puzzle di Tangram. Siete presentati con una figura e dovete inserire i pezzi del tangram nella corretta posizione altrimenti la figura non si forma. Per scaricare il programma che ti permette di giocare clicca qui Se vuoi vedere cosa ho inventato con il mio gruppo di lavoro vai qui

Io e la Matematica

Risalire a come mi sono avvicinata alla matematica e mi sono relazionata con essa con il passare degli anni mi ha portato a riflettere su come, nella mia esperienza, abbia influito tantissimo la mia bravissima maestra e la presenza dei miei genitori, che erano sempre pronti ad aiutarmi e magari spiegarmi, da capo, qualcosa che a scuola non avevo capito bene. "La matematica è difficile", iniziai a pensare e purtroppo, ciò mi ha portato ad avere un atteggiamento "ostile" nei suoi confronti, anzi la studiavo solo in vista di un'interrogazione o di un compito. I professori di matematica che ho avuto, non hanno contribuito a sanare il mio atteggiamento, fino a quando è arrivato un esame all'università che si chiamava "Didattica della matematica" che mi ha fatto riscoprire un gusto personale nell'accostarmi alla matematica che non avevo mai avvertito prima e che spero possa aprirmi nuovi mondi da esplorare!

Un punto di partenza per didamat

Mi rivolgo a te povero lettore che sei capitato su questo blog. Devi sapere che oltre ad essere il mio primo in assoluto blog, è anche il diario virtuale in cui registrare il mio accostamento alla matematica durante e dopo il corso di didattica della matematica del Prof. Antonio Lariccia (a cui va un sentito ringraziamento), all'Università dell'Aquila. Pensa che, dopo la prima lezione, ho rivoluzionato il mio orario scolastico per poter seguire il corso che mi ha subito affascinato! Sono nate delle bellissime amicizie, con cui condivido perplessità, insicurezze, dubbi, esitazioni riguardo alle prove che il prof ci somministra legate ad un certo livello di estrosità. Se ami la matematica, se la odi o se sei completamente indifferente ad essa, ma vuoi dire la tua senza rovinare il tuo blog sei invitato a scrivere tutto ciò che pensi!